Perduta da tempo agli occhi del pubblico, questa scultura è stata creata nel 1508 ed è l'unica opera tridimensionale nota ad essere stata accreditata come un'opera da Vinci. Si pensa che sia una simpatia del governatore francese di Milano, Charles d'Amboise, mecenate e amico di da Vinci e probabilmente un modello per una scultura in bronzo più grande destinata che non fu mai realizzata.
Il volto del cavaliere nella delicata scultura ha una sorprendente somiglianza con il ritratto di Carlo d'Amboise di Andrea Solario dello stesso periodo.
Perso nel mondo
La scultura in cera d'api misura 25 cm di altezza, 23 cm di lunghezza e 9 cm di larghezza. Si ritiene che sia stato lasciato all'assistente di da Vinci Francesco Melzi insieme ai suoi taccuini e agli effetti sulla sua morte nel 1519. La scultura rimase alla famiglia Melzi prima di essere eventualmente trasferita in Svizzera prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, dove languiva in una volta.
Nel corso degli anni le figure del Cavallo e del Cavaliere hanno subito danni. Fu solo quando un gruppo di uomini d'affari nel 1985 stava valutando l'acquisto di un museo e gli fu mostrata la scultura in cera d'api che sarebbe tornata all'attenzione degli esperti da Vinci.
Uno stampo è fuso
Dopo aver consultato il massimo esperto Professor Carlo Pedretti, gli uomini d'affari hanno realizzato uno stampo dalla scultura originale. Ci sono anche riferimenti al lavoro nelle biografie di Da Vinci ed è noto anche il suo interesse per l'anatomia nei cavalli. Lo stampo insieme ai documenti pertinenti è stato successivamente venduto a Richard Lewis, un ex ingegnere civile, che lo ha conservato per 25 anni prima di decidere di realizzare fusioni in bronzo a tiratura limitata e ben realizzate dallo stampo. La vendita di questi getti andrebbe a beneficio di cause di beneficenza tra cui The Samaritans.
Non è chiaro dove si trovi attualmente la scultura originale in cera d'api del cavallo e del cavaliere. I limiti della tecnologia a disposizione di Leonardo da Vinci hanno ostacolato i tentativi di realizzare sculture in bronzo più grandi, comprese quelle che sarebbero state basate sui suoi disegni. La complessità e la precisione del suo lavoro, e la perfezione che cercava, non potevano essere riprodotte all'epoca in tali monumenti in bronzo, come illustrato nella sua statua in bronzo incompiuta di un cavallo per il duca di Milano che sarebbe stata alta 26 piedi una volta completata.
Il vasto talento di Leonardo da Vinci, mostrato in una vasta gamma di formati, è nuovamente mostrato negli intricati dettagli di Il cavallo e il cavaliere. Osservato ed eseguito in un modo non familiare con le rappresentazioni di statue classiche che sarebbe stato abituato a vedere, Cavallo e cavaliere ci ricorda la diversa natura degli interessi di da Vinci. Leonardo da Vinci non solo osservava nei minimi dettagli, ma voleva capire e mostrare come funzionava il mondo. Il cavallo e il cavaliere è l'unica rappresentazione tridimensionale conosciuta di come questa mente affascinante vedeva il mondo.